Negli ultimi anni i Bio prodotti sono diventati un’alternativa sempre più diffusa da parte dei consumatori.
Molti attribuiscono la scelta di mangiare bio alla volontà di consumare prodotti privi di pesticidi, attenti all’ambiente e alla salute dei consumatori e magari provenienti da produzioni locali.
Ad esempio i prodotti di San Francesco Bio e le materie prime sono realizzati nel rispetto delle norme che regolano la produzione Bio, inoltre, l’azienda Agricola Biologica San Francesco Bio è certificata biologica dal Controllo Biologico CCPB secondo le norme dettate in materia dal Reg. CE 834/2007 e successive modifiche e/o integrazioni.
Nella vasta offerta dell’azienda agricola troverete:
Negli ultimi tempi si è registrato un incremento del consumo di zuppe e legumi.
I legumi hanno origini diverse, si sono adattati al clima e all’ecosistema che hanno trovato, con il passare del tempo sono nate molte varietà e sono entrate regolarmente a far parte delle abitudini alimentari.
Il consumo di lenticchie, fagioli, ceci, piselli risale a un periodo lontanissimo, nonostante ci siano stati dei periodi dove venivano sottovalutati per via delle caratteristiche nutrizionali e perché ritenuti piatto povero hanno influito sia nella tradizione culinaria tra ricette, leggende e rituali di consumo.
Sin dall’antico Egitto i legumi non erano considerati alimenti di pregio. Nell’epoca dei Romani, il medico Galeno rivalutò la figura dei legumi in uno dei suoi trattati sull’alimentazione.
Successivamente Marco Gavio Apicio consiglia varie ricette e modalità di consumo dei legumi, dalle testimonianze storiche il popolo romano era un gran consumatore di legumi e zuppe.
Fun fact: i romani utilizzavano i legumi anche per proteggere le merci da trasportare via mare.
L’Obelisco di Piazza San Pietro in Vaticano fu trasportato da Alessandria d’Egitto a Roma con un imballaggio fatto di lenticchie.
Durante il Medioevo i legumi divennero simbolo di contrapposizione con la classe agiata.
I legumi, infatti, erano visti come un cibo povero, adatto alla vita monastica, tanto da diventare un modello alimentare che si contrapponeva all’opulenza del consumo di cibo delle classi agiate.
Le lenticchie sono sempre state ricoperte di significati simbolici che non sempre hano avuto un’accezione positiva.
La credenza che la lenticchia porti guadagno, e che sia di buon auspicio mangiarla durante i veglioni di S. Silvestro, risale all’antica Roma dove era usanza regalare un sacchetto di lenticchie da attaccare alla cintura con la speranza che il legume si trasformasse in moneta.
Se nella credenza popolare la lenticchia veniva usata per portare fortuna e per buon auspicio, nell’Antico Testamento viene utilizzata per raccontare un episodio tutt’altro che portatore di positività.
Qualcuno conoscerà il detto: “vendersi per un piatto di lenticchie”, questo detto si trova in un passaggio dell’Antico Testamento.
La storia narra che Esaù chiese al fratello Giacobbe un piatto di minestra di lenticchie preparato da lui, il che glielo concesse al prezzo di tutta l’eredità che gli spettava come primogenito. Esaù data la forte stanchezza e appetito accettò, e così rinunciò alla guida del popolo ebraico.
Da qui il detto: barattò una cosa di gran valore per una che e ne valeva decisamente meno.
Proprio per questo motivo il popolo ebraico associa la lenticchia ai lutti, per sottolineare la perdita di qualcosa di valore.
Anche Artemidoro, nell’interpretazione dei sogni associa la lenticchia ad avvenimenti negativi, per lui sono avvisatrici di lutto e malasorte.
Che siano leggende o credenze che servivano per dissuadere o incoraggiare il consumo di questi alimenti, è sempre bello conoscere e scoprire storie che ornano e accompagnano tradizioni culinarie.
ECCELLENTEIn base a 31 recensioniandrea28/06/2020Schöner, kleiner Bioladen mit tollen Produkten!Giampiero Governi22/06/2020Ottimi prodotti, fatti con il cuore!Riccardo Ingrassotta29/05/2020Attività familiare, vendita prodotti biologici di qualità e "sicuri". I titolari persone squisite, un piacere fare acquisti da loro!Patrizia Pat28/01/2020Ottima, produzione loroPaola Bruni09/11/2019Piccolo negozio bio con molti prodotti freschi o conservati dell'azienda stessa,capita spesso di trovare verdure appena portate dal campo. Ottimo il pane,sia integrale che di farro fatto dalla proprietaria. In agosto si trovano pomodori per la salsa. Una chicca:macinano al momento fiocchi di avena e di segale