
Tra la terra, le foglie ed i fiori si nascondono un’infinità di animaletti, più o meno visibili. Sicuramente tra i più “appariscenti” sono le api che instancabili visitano ogni fiore alla ricerca di nettare e polline.
Specialmente i fiori di zucca e di zucchino, che diventano molto grandi, permettono l’osservazione dell’ape al lavoro: l’insetto entra nella corolla di un fiore maschile, riempie di granelli di polline le sacche che porta sul terzo paio di zampe e, cercando nettare, si ricopre interamente di polline tanto da divenire tutto giallo!
Finita la raccolta, l’ape riparte verso il suo alveare dai suoi compagni. Le api si nutrono esclusivamente di nettare, polline ed acqua. Il polline è il nutrimento della larva nei suoi primi giorni di vita; il nettare è invece il cibo dell’ape adulta.
Durante il viaggio verso l’alveare, il nettare conservato dall’ape inizia già la trasformazione in miele: nell’alveare viene passato ad altre api che lo raccolgono in celle dove verrà sigillato una volta evaporata l’acqua. Stagionandosi il nettare si trasformerà in miele e sarà scorta di cibo per l’inverno.
In tutto questo anche la pianta trova il suo giovamento. Con l’aiuto dell’insetto, infatti, effettua la sua riproduzione: il polline che l’ape trasporta verrà portato prima o poi sul pistillo di un fiore femminile. Questo insetto cerca polline per più giorni sempre sulla stessa specie, finché dura la fioritura, e completa la raccolta di polline dello stesso tipo: così la pianta ha la certezza di riprodursi.
E’ uno scambio equo, un sistema che si è evoluto in moltissime specie vegetali: colori sgargianti, forme particolari delle corolle, e profumi sono tutti gli “accorgimenti” delle piante per attirare insetti o uccelli che nutrendosi del nettare portano il polline ai pistilli garantendo la riproduzione della specie.